Anna Laura Longo è pianista, performer, autrice di poesie, saggista e artista visiva.
La sua è un’indole pluridisciplinare.

Ha al suo attivo una variegata produzione poetico-performativa.
Sono emblematici i seguenti volumi, che contengono ricerche peculiari sulla parola-suono: Plasma- Sottomultipli del tema “Ricordo“ (Fermenti), Nuove rapide scosse retiniche (Joker) Procedure esfolianti (Manni), Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo (Oèdipus).

I suoi componimenti sono stati pubblicati su riviste di ricerca letteraria e in antologie, in lingua originale e con traduzioni nelle seguenti lingue: francese, inglese, cinese, nederlandese, spagnolo, portoghese.

Tra i libri–oggetto e gli audio-libri con musiche pianistiche originali si ricordano i seguenti titoli: In un singolo punto nodoso (Studi sulla curvatura della Linea-verso), Vision Blanche, Atterraggio lunare n.1, Avanstrutture, Cloroplasti.


Tra i volumi di argomento musicale ritroviamo invece Apparati di suoni metodicamente cruciali (ed. La città e le stelle) vincitore del premio Internazionale Lago Gerundo, nella sezione critica musicale e Universi sonori (ed. Nuove Tendenze).

In preparazione Viaggio nell’entroterra/ Moviment-azioni pianistiche.


Ha inciso come pianista solista – per Taukay edizioni musicali – il CD L’ombra della voce con musiche di Andrea Amendola.

occhialoidi

Intenso il suo peculiare lavoro di progettazione e realizzazione di installazioni visive e lavori eclettici di arte addizionale, tra cui l’installazione ALPHA SIDEREA, comprendente molteplici montature dark e irreali di occhialoidi in ferro pensati per acuire metaforicamente lo sguardo sul mondo.


Tra i suoi récital e spettacoli-concerto Lunghe le mani sfilate dal suolo, Come un’eco l’indomani si apre, Klavier / reticolo.

suoni come dolci cospirazioni

È autrice e interprete di musiche e azioni musicali di carattere sperimentale per contesti teatrali. I pianoforti, nel suo lavoro, vengono spesso utilizzati come protagonisti di installazioni musicali e visive di carattere composito, che prevedono vere e proprie manipolazioni strutturali per rivisitazioni o rifacimenti secondo tecniche interpretative non convenzionali. Dal punto di vista performativo, attraverso studi personali sul gesto (che liberamente risentono di riferimenti al Tai chi chuan, e ai principi del metodo Grotowski e Feldenkrais) ha elaborato azioni musicali di carattere ibrido, in cui si fondono energicamente non solo competenze tecnico-strumentali, ma anche esperienze sul movimento e approfondimenti sullo spazio (di qui l’elaborazione di Pianoforti Abissali, Tellurici, Sculturali e ancora la formulazione di Pianoforti-Piantagioni).. A tale proposito può essere ricordata anche l’azione musicale intitolata “Sul potere di evocazione del suono”, con indagini e teorizzazioni inerenti i legami tra musica e architettura.

La mano pianistica è divenuta oggetto di particolare attenzione nel recente progetto intitolato Perno di libertà.


Pluripremiata in concorsi pianistici e letterari di carattere nazionale e internazionale, presente su riviste di ricerca e in programmi radiofonici, le sue performance multisensoriali e le esposizioni d’arte hanno toccato varie tappe in Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Messico, Turchia, Polonia, Svezia, Martinica e Canada, configurandosi come vere e proprie indagini sulle profondità e sottigliezze della percezione in senso ampio.

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