Perchè questo blog?

Non ci sono già abbastanza siti che parlano di musica?
Sì è vero, ci sono milioni di siti dedicati alla musica e quindi uno in più che differenza fa?

Ma non è questo il motivo che giustifica l’esistenza di raccontidimusica, l’idea che sta alla base di questo blog è quella di approcciare alla musica in maniera un po’ diversa, parlandone da un punto di vista più intimo, interiore se volete.

In realtà in un certo senso si tratta di un esperimento letterario, vorremmo cioè proiettare all’esterno ciò che la musica, intesa nel senso più ampio possibile, suscita in noi.
Ciascun autore, nella massima libertà, può raccontare di sè attraverso la musica e della musica attraverso di sè.

Spesso i musicisti parlando tra loro, utilizzano parole come “colore”, “profumo”, “ruvidità” o “morbidezza” per riferirsi ad un’opera o anche solo ad un passaggio musicale, e il bello è che con questi accostamenti sinestetici diventa per loro più facile far comprendere ad altri il proprio pensiero.

Chi vive percependo un suono, un qualsiasi suono, come evento musicale, possiede la capacità di lasciarsi penetrare da qualcosa che arriva da fuori, con una sorta di permeabilità innata, i confini tra i diversi sensi risultano sfumati e così ecco che una nota può essere colorata, avere un odore e può persino essere accarezzata.

Tutto questo desideriamo mettere nei nostri scritti, perchè resti traccia di questo particolare sentire e perchè probabilmente non esiste fascinazione più intensa di quella che può darci il nostro “udito interiore” quando stimolato, stupito e commosso da ciò che in maniera riduttiva usiamo definire musica ma che probabilmente è molto, molto di più.